Marche e Umbria, concretezza ed esperienza dal cuore d’Italia
Il bello degli streaming di Dicosi è la schiettezza con cui ci confrontiamo ogni giorno. Senza frapporre indugi Cesare ha sollevato il tema della Polizza sanitaria, il cui bando, da un lato va implementato e dall’altro reso comprensibile a favore degli iscritti. Gli ha fatto eco Claudio criticando la polizza che consente prestazioni assurde che nessuno farebbe mai e che è tutta da migliorare. Non solo, Claudio non è contento della Fondazione e, più in generale dell’abolizione delle tariffe e del codice appalti che considera vessatorio. Rivendica, come molti prima di lui, la regola di ‘1 lavoro 1 testa’ e sollecita Dicosi a risolvere il tema dei crediti.
Anche Emanuela non le manda a dire. La previdenza deve rimanere al centro delle nostre attenzioni. La priorità è lavorare su prestazioni adeguate, intervenire sul sistema di tassazione ETT delle Casse e trasformarlo in EET e per questo bisogna trovare le giuste sinergie con tutti gli attori di questo complesso sistema. E Mario B. rincara la dose ricordando che le compagnie assicurative hanno tassazioni inferiori. A Stefano sta a cuore la comunicazione che bisognerà implementare su più fronti. I seminari di Inarcassa sono sempre molto apprezzati ma in futuro bisognerà utilizzare anche una forte presenza televisiva per rafforzare la presenza della nostra Cassa ad ampio raggio.
Pierluigi ha lamentato che al consigliere Rutili sia stato chiesto di fare un passo indietro tale che il territorio non avrà più un rappresentante.
La discussione riparte con Sergio che condivide sia il tema del ripensamento della Fondazione, sia la ricostituzione delle carriere previsti nel programma. Questioni come il delicato problema del pendolarismo dovranno essere risolti con la nuova legislatura.
Semplicità: non semplificazione finta. Questa è la sollecitazione che ci arriva da Fabio, che ribadisce l’urgenza di far comprendere soprattutto ai giovani che Inarcassa non è un dazio da pagare ma che rappresenta la garanzia per il futuro previdenziale di ognuno di noi. E presto cercheremo anche di risolvere il difficile tema della Gestione Separata. Parola di Dicosi.
‘Squadra che vince non si cambia’ ha detto Renato ricordando l’importanza dei territori, per poi sottolineare che così come la Cassa offre certezze, il call center, in prima linea con gli iscritti deve essere capace di dare risposte chiare ed esatte. E quanto a chiarezza, sostiene Marco, anche il ruolo del delegato, dovrebbe essere meglio chiarito per aiutare gli iscritti. Ci lavoreremo, così come accogliamo con attenzione, l’esigenza di aiutare i pensionandi in difficoltà. Ma solleva anche un tema squisitamente professionale: come impedire che i dipendenti di amministrazioni pubbliche sottraggano lavoro ai liberi professionisti? E come avere certezza dei pagamenti? Anche a questo dovrà servire la nostra rinnovata Fondazione. E tra i suoi compiti, come ci ha chiesto senza mezzi termini Mario M., ci sarà anche quello di creare opportunità di lavoro per i colleghi che vorranno coglierle. Inarcassa deve fare previdenza e assistenza. Ma non dimentica il tema del lavoro, indissolubilmente legato al ruolo del nostro Ente. Un binomio inscindibile che nessun governo ha il diritto di separare.