La Puglia, poche parole e molti fatti.
E’ impossibile racchiudere l’universo pugliese in poche battute. Da Orazio, che scriveva “Il pane di Altamura è il miglior pane del mondo” a Federico II di Svevia che ricorda ai posteri “è evidente che Dio non ha conosciuto l’Apulia e la Capitanata, altrimenti non avrebbe dato al suo popolo la Palestina come Terra Promessa”. E’ un percorso di secoli. Fare ricerche su Internet serve a poco perché la Puglia va vissuta, tutta e per intero. E i pugliesi devono essere ‘scoperti’ e conosciuti, nel profondo. Contaminati da secoli di cultura e da bellezze paragonabili solo ai nostri sogni, non sono certamente facili, quando si tratta di affrontare problemi concreti. Ci siamo incontrati.
Così Irene, delegata d’esperienza ci ricorda che ‘occorre investire nel futuro della comunicazione, con coraggio’. Lei, che ha vissuto la nostra Rivista fino all’online, è convinta che abbia ‘un’importanza strategica’. ‘Dobbiamo far ricredere gli iscritti su Inarcassa’ ricorda. ‘La comunicazione deve essere strutturata in modo più diretto con i nostri Uffici.’ Non solo, ma ‘occorre un ruolo formativo ed etico del delegato. E per questo ‘il confronto continuo nei Tavoli di lavoro, è fondamentale’.
Pasquale le fa eco: ‘da ‘fotografo’ per passione – dice – si poteva fare qualcosa in più’. Per lui, ‘sarebbe bello che le informazioni arrivassero ai Delegati prima che agli iscritti’. E ribadisce, come altri, che ‘occorre rivedere il ruolo del Delegato, trovando argomenti che possano rendere Inarcassa più ‘attrattiva’. Purtroppo la Puglia non è compatta e Dicosi comprende bene che ‘tutti vogliano essere protagonisti’. Puglia e Basilicata hanno lavorato molto insieme e non comprende, con un pizzico d’ingenuità, perché adesso si è deciso di ‘separare le strade’. Non sappiamo se fosse proprio necessario. Pensiamo piuttosto che si dovrebbe ‘fare gruppo’ con coloro che vogliono il bene di Inarcassa.
Daniele ci racconta che nel 2015 vinse le elezioni parlando male di Inarcassa e che, nel 2020, ha avuto successo ‘parlandone bene’. Evviva! Dicosi non teme le critiche e punta alla sicurezza delle prossime generazioni. Tornando alla previdenza, ‘l’ITA a 41 giorni è troppo lunga e occorre abbassare i tempi’. Ci ricorda che ‘le modalità di calcolo delle pensioni devono essere più eque e che serve una decisione convinta sui morosi che ancora, ‘non è stata fatta’. A differenza di altri delegati, Daniele non avverte un ‘distacco’ fra CdA e CND, tutt’altro. E spiega ancora che ‘l’assistenza dovrebbe prevedere qualche iniziativa in più a favore degli iscritti’. Ma anche per lui ‘la politica di Inarcassa deve essere più rigida nell’operato della Fondazione. Già. Anche per Dicosì la Fondazione è un grande problema. ‘Non ha una strategia lobbystica dice Vincenzo e dovrebbe occuparsi di tassazione sulle pensioni minime; del gravissimo problema dell’ISEE, interfacciandosi seriamente con la politica’. Dicosì non cerca ‘passerelle’ ma esige serietà e rigore nelle azioni da intraprendere. La Puglia lo sa. Così come lo sanno tutte le persone perbene che da anni, si impegnano per costruire un futuro previdenziale migliore per i liberi professionisti architetti e ingegneri. Con coraggio e senza polemiche.