Avanti tutta

Siamo ripartiti. A dispetto del Coronavirus. Del lockdown. E di un governo ‘loffio’. La preclusione dei rapporti umani e questa difficile campagna elettorale, non riusciranno a fermare Dicosi e la voglia di tornare a crescere sulla forza del nostro lavoro.

Cari Amici, sia chiaro, questa non è – come qualcuno va dicendo – una corsa al potere. Dicosi ha la schiena dritta e tale vuole restare. Poco ci importa se, in questi 5 anni, non abbiamo avuto tempo e risorse per restare attivi sui social network, tanto amati da chi non trova di meglio da fare e ha molta vita da sprecare. 

Noi abbiamo lavorato. Abbiamo vinto e perso battaglie. E ora ci siamo, più uniti che mai e sempre leali. Vogliamo esserci, per continuare un lavoro onesto senza tenere i piedi in più scarpe. Non abbiamo bisogno, né voglia, né tempo di fingere per cercar di stare un po’ qua e un po’ là.  Non sono pochi i colleghi delegati che ancora pencolano, senza mai riuscire ad essere ‘sul pezzo’. Quando il pezzo siamo noi!  

Il 25 maggio alle 16 siamo ripartiti con gli incontri di Dicosì. Una marcia serrata che ci accompagnerà fino al prossimo rinnovo degli organi consiliari di Inarcassa. E abbiamo scelto di ripartire proprio con i colleghi della Sardegna, terra operosa di bellezza travolgente. Eravamo in molti, entusiasti orgogliosi e appassionati, con la squadra del 2015 tutta schierata in prima fila, pronta ad accogliere, con affetto, i nostri nuovi, giovanissimi Delegati. Coraggiosi e fiduciosi in un sano e serio futuro previdenziale. Insieme abbiamo ragionato sui temi che più ci stanno a cuore: dagli investimenti, che dovranno necessariamente diventare sempre più green, alla genitorialità; dalla regolarità contributiva, alle nostre libere professioni che sarà necessario valorizzare sul principio di ‘una testa e un lavoro’; dalla costruzione di una governance sempre più competente e strutturata, alla rappresentatività dei nostri territori, rispettosa di tutti, che avrà cura dei piccoli centri urbani che dovranno continuare ad essere ascoltati e valorizzati. Dicosì unisce il Paese e non lo divide né lo asfalta con la ruspa.   

Un grazie affettuoso a Stefano, a Massimiliano, a Carlo, a Massimo, a Cinzia, a Giangiuliano, ad Angelo, a Marco, a Luigi, a Francesco, a Giancarlo ed alla giovanissima Giulia che ci hanno aiutato ad organizzare quello che, a buon diritto, considero un piccolo grande evento. Ed ovviamente grazie a tutti i miei consiglieri d’amministrazione.

Con Dicosi ci sono persone, liberi professionisti, amici e colleghi che non si tirano indietro. Che ci mettono la faccia con nomi e cognomi. Con coraggio e con lealtà. Donne e uomini normali, che non hanno paura di stare in una squadra rinunciando a protagonismi e a promesse becere.

Grazie a tutti.

Giuseppe Santoro