Qualche tempo fa ho letto sui giornali che Inarcassa non è voluta entrare in Atlante2, il Fondo salva banche che secondo il governo avrebbe dovuto dare una mano a MPS. Premesso che potrebbe anche essere stata una buona scelta, ma con tutti i soldi che la Cassa ha, non poteva fare uno sforzo per sostenere l’economia reale, salvando correntisti e imprenditori?
Andrea C.
Atlante II, tema caldo perché ci fa sentire, noi associati, parte attiva nei processi decisionali della vita economica della Nazione e del Sistema Italia.
Bene la nostra risposta, bene che Inarcassa non si sia gettata tra le braccia di Atlante per una manciata, tutta da dimostrare, di denari, e la prova è l’attuale diffusione di notizie contrastanti nei principali quotidiani economici e non solo.
Le dimissioni (chieste, volute, spontanee) del presidente Tononi, le ingerenze del ministero delle Finanze, gli interessi nemmeno tanto silenti di JP Morgan, con addirittura la candidatura dell’ex ministro Grilli, confermano che le acque in cui Atlante dovrebbe navigare non sono molto tranquille.
Non penso, come scrive Andrea, che si sarebbe trattato di un sostegno all’economia reale e nemmeno un aiuto a imprenditori e correntisti che, se devono essere salvati, lo si dovrebbe fare attraverso un reale rilancio dell’economia e non con una passiva quotazione dei crediti inesigibili.
Atlante II è e rimane operazione speculativa per chi decide di investirvi. Non deve farlo la nostra Cassa di previdenza che deve, invece, attivarsi per far ripartire il motore dell’economia vera, delle infrastrutture, degli investimenti, dei settori che ci vedono, noi professionisti, direttamene coinvolti.
Inarcassa specchio del Paese? Forse no, ma senza dubbio specchio degli architetti e ingegneri liberi professionisti.
(A cura della Redazione)