POSITIVO IL BILANCIO CONSUNTIVO 2015 IN UN CONTESTO DIFFICILE

L’anno 2015 per Inarcassa si chiude con un avanzo economico di 604 milioni di Euro, superiore di 50 milioni (+9%) rispetto al budget ed un patrimonio netto di 8,8 miliardi di Euro contro gli 8,2 dell’esercizio precedente. Il patrimonio per iscritto (52,2 mila Euro) è cresciuto del 6,7% rispetto al 2014, in presenza di una sostanziale stabilità del numero degli associati; le prestazioni previdenziali ed assistenziali sono complessivamente aumentate di oltre il 10% (53 milioni di Euro). Questi i dati del bilancio approvato in CND nella riunione del 28 e 29 aprile, con risultati importanti, conseguiti nonostante il contesto fortemente influenzato sia dalla profonda crisi dei redditi di architetti e ingegneri – meno 30% dal 2007 ad oggi – sia dalla crescita delle prestazioni erogate dalla Cassa, in linea con la sua missione di fare del welfare previdenziale un importante ammortizzatore per i liberi professionisti.

“Siamo soddisfatti dei risultati del primo esercizio dell’attuale ciclo di Governance di Inarcassa” – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Santoro – “abbiamo selezionato con cura gli investimenti, gestito con successo il patrimonio, agito con saggezza nei confronti dei problemi posti dall’ambiente esterno e dalle difficoltà professionali delle nostre categorie.”

Grazie anche alla gestione finanziaria e del patrimonio che – pur in un periodo di tassi d’interesse decrescenti ed intensa volatilità dei mercati azionari – ha confermato l’eccellente risultato positivo del 2014 (233 milioni), la Cassa non solamente ha visto crescere il patrimonio netto sia in valore assoluto che in rapporto agli iscritti, ma ha altresì rafforzato la propria stabilità a lungo termine, cardine di ogni sistema previdenziale efficace ed efficiente.

La rilevanza del risultato è tanto maggiore in quanto esso è stato conseguito in presenza di una crescente pressione esercitata dalla Pubblica Amministrazione, che ha costretto la Cassa ad attuare continui interventi per sostenere il significativo incremento degli oneri tributari ed i costanti prelievi di spending review.

(A cura della redazione)

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