LA PAROLA MAGICA

Ho sempre sostenuto che le cose più belle della nostra vita debbano ancora accadere e, semmai fosse stato necessario, ieri a Senigallia, ne ho avuto una dimostrazione in più. Abbiamo incontrato colleghi consapevoli, responsabili e pieni di buon senso. Colleghi anche un po’ stanchi – va detto – di leggere sui social network polemiche tanto oziose quanto inutili. Meglio ragionare su fatti concreti. E dunque ecco Renato andare dritto al punto: cosa c’è di più concreto del lavoro? Nei prossimi anni, infatti, sarà improntato sulla qualità professionale che saremo capaci di mettere in campo. Quella qualità che per anni i ‘palazzinari’ con il ‘massimo ribasso’, ci han fatto dimenticare. Non più tardi di qualche settimana fa un grandissimo Crozza riportava sotto i riflettori proprio questo tema che, chissà quante volte, nei nostri studi, abbiamo dovuto affrontare (link al video di Crozza nel Paese delle meraviglie).
Tutto questo perché, ha proseguito Renato, ‘una volta individuato il settore d’interesse è il mercato che ti deve scegliere’. Appunto. Un mercato, ricorda Gianni, che con l’attuale crisi scoraggia i giovani professionisti. Siamo consapevoli della necessità di incentivare la fiducia nel mondo del lavoro. Noi, che abbiamo scelto Dicosi, che crediamo appassionatamente nelle nostre idee e nel futuro, ce ne faremo carico e, sono certo, riusciremo a restituire fiducia a coloro che avranno fiducia in noi. A Emanuela, che ritiene che Dicosì sia un progetto ‘che deve andare oltre il momento elettorale’, abbiamo risposto quel che è ormai noto: ‘siamo un movimento di idee cui tutti concorrono per crescere e far crescere il nostro sistema previdenziale’. DicoSìaInarcassa si svilupperà attraverso un dialogo permanente e crescerà con iniziative concrete, anche attraverso tavoli di lavoro replicati per macro aree. DicosiaInarcassa saprà seguire i suggerimenti di Ester per un’informazione immediata e comprensibile che, fuori dagli stereotipi, risponda appieno alla richiesta esplicita di Massimiliano: ‘parlare e sentir parlare di previdenza’. Per tutto questo e per molto altro ancora, serve una parola desueta e ‘magica’: fiducia. Fiducia nel futuro, fiducia nelle persone oneste, fiducia nelle capacità di noi liberi professionisti architetti e ingegneri d’Italia.

(Arch. G. Santoro)