MILANO COMUNICA, MILANO CONDIVIDE

Il tema che ha dominato l’incontro è stato quello della comunicazione. Ma non quella ‘lamentosa’ che qualcuno, forse, avrà visto in tv, dove gli ultimi arrivati, con ben poca umiltà hanno discettato su materie di cui poco sanno e meno conoscono. Né quella ossequiosa e manipolatoria, come la vorrebbero certi spacconi ossessionati dalla voglia di ‘poltrone’, per le quali sono disposti a vendere l’anima al diavolo. A Milano è stata discussa la comunicazione ‘sana’. Tanto più difficile perché onesta e responsabile. È questa la comunicazione che dobbiamo fare nel ‘mestiere di delegato’.
In questi anni sono stati fatti molti sacrifici per portare avanti scelte capaci di rispondere alle esigenze di tutti i liberi professionisti e non solo di alcuni. Non si è trattato di imporre le opinioni di una parte sull’altra – come taluni cercano di far credere – ma di sviluppare servizi e dare alla previdenza un ruolo che non aveva mai avuto. Ora serve una condivisione complessiva su quello che dev’essere un comportamento oggettivo dei colleghi verso la previdenza e verso l’assistenza. E quanto fatto sinora è tutto lì, a dimostrarlo. Forse non è bastato. Paolo ci ha rimproverati di non aver saputo spiegare quanto di buono è stato fatto in questi anni. Silvia ha battuto il ferro sul punto che le è più caro, comunicare è partecipare. E le ha fatto eco Bruna, che da sempre si dedica a diffondere la cultura previdenziale sulla nostra piattaforma social. Fulvio ha fatto un passo in più, la comunicazione finanziaria è complessa e va sviluppata quanto più possibile per meglio far comprendere gli investimenti del patrimonio. Non è cosa da poco, se vorremo imprimere alla nostra Cassa un passo diverso. Più chiaro, più semplice, più capillare. Siamo una squadra, ce la faremo.

(A cura della Redazione)