“Mi piacerebbe che il prossimo CND progettasse il futuro lavorando sulle concrete possibilità e contro il disfattismo”. Con questo auspicio Roberto ha iniziato la riunione di Padova. Purtroppo il disfattismo è un pericolo reale, come se – azzerando tutto – d’incanto si risolvessero i problemi. Il lavoro fatto in questi anni è sostanziale ed è il punto fermo da cui ripartire. La Riforma 2012 ha fissato regole, perfettibili, che vanno nella giusta direzione. E, ha affermato Stefano, la continuità è imprescindibile.
Gli attacchi, ha ricordato Gianfranco, sono spesso su argomenti di dettaglio che riguardano l’interesse personale, “non posso pagare i minimi”, “Inarcassa non mi fa pagare, non usa l’F24 per poter scalare i miei crediti” e tutte queste belle cose. Sarebbe sicuramente più intelligente se le critiche fossero portate sulla strategia, sui perché, sulla natura stessa dell’ente, dell’associazione previdenziale e quindi su ragionamenti a lungo termine. Ma per far questo serve una visione che i disfattisti non possono avere.
Molta attenzione all’efficienza e ad una informazione che possa avvicinare la Cassa all’iscritto. Sarebbe bello, ha concluso Michele, potersi sentir dire: “Gentile architetto, la sua pratica è giunta giorno X e il signor Y la sta già lavorando”. Facciamo in modo che accada. Ci vediamo a Senigallia il 3 giugno.
(A cura della Redazione)