NAPOLI, LA FORZA DEL TERRITORIO

All’incontro di Napoli, non c’era solo la Campania al gran completo, ma anche il Molise. Appuntamento da “Eccellenze Campane”. Un food center all’avanguardia del made in Italy, organizzato per la lavorazione, la vendita e il consumo alimentare, nel solco della miglior cucina napoletana. Anche la sede della riunione, l’Accademia della Moda, che ci ha gentilmente ospitati senza costi grazie al collega Beniamino, era davvero meritevole. Napoli è una città sorprendente e, contro ogni aspettativa, nessuno ha fatto cenno alle inutili polemiche sulla Città della Scienza.
L’attenzione era concentrata sul futuro della Cassa. Toni accesi sulla necessità di fare o non fare maggiori sinergie con gli Ordini locali e su alcune ingerenze esterne, forse un po’ eccessive, in materie di cui siamo competenti: previdenza e assistenza. Un dibattito vivace dove, per Fabrizio, l’elezione del Cda di Inarcassa “non deve essere contaminata da ‘strategie’ ordinistiche” mentre per Pasquale “si vince solo se vengono messi in campo i territori.” Antonio ha ricordato come “la rete delle professioni sia uno strumento necessario per le scelte future” e noi di Dicosì, che lo abbiamo ribadito più volte, ci troviamo d’accordo con lui, con un distinguo ben chiaro: sì alla collaborazione con gli Ordini per il sostegno alla professione. Ma le scelte della Cassa spettano solo a chi guiderà Inarcassa: il suo Comitato Nazionale dei Delegati. E Massimo, neoeletto a Salerno, si schiera senza esitazioni: “adesione al progetto Dicosì da subito, per la coerenza e le capacità dimostrate nel quinquennio scorso, con la consapevolezza che i progetti si possono migliorare”. Anche Marco punta al territorio “Inarcassa ‘in città’ va ripresa e – sottolinea – vanno potenziati i Nodi periferici che sono uno strumento di comunicazione, non un mezzo elettorale”. Peccato che Mimmo vada via un po’ deluso; pensava si facessero i nomi di qualche candidato. Ma Mimmo è per la squadra. In realtà la lista Dicosì cerca la partecipazione di tutti puntando al massimo coinvolgimento nel lavoro d’équipe.
È Massimo di Caserta a riportare la previdenza al centro del dibattito, parlando di sanzioni: “serve sensibilità – dice – verso chi è in difficoltà, ma non bisogna premiare chi abusa della Cassa”. E ancora “il contributo minimo versato è un investimento sul futuro. Un sacrificio che, solo per questo, vale la pena fare.” Ecco, è per Massimo e per tutti i colleghi e le colleghe che la pensano come lui che è nata Dicosì. Questa meravigliosa Napoli continuerà a sorprenderci.

(A cura della Redazione)