Il 31 ottobre scade il termine per richiedere la rateizzazione del conguaglio contributivo annuale. Un’agevolazione NON per tutti ma SOLO per chi non abbia debiti insoluti con la cassa. Non vi sembra, con questa decisione, di aver tagliato fuori dalla possibilità di un aiuto coloro che vista l’evidente difficoltà della professione non siano riusciti a pagare puntualmente? Non sarebbe stato il caso di trovare un modus per scindere tra debitori volontari e professionisti in reale stato di necessità?
Francesco L.
Francesco, con una domanda non retorica, vuole aprire la discussione sulla rateazione del conguaglio 2015, praticabile fino al 31 ottobre scorso.
Sottolinea come l’agevolazione non riguardi tutti ma solo chi non abbia debiti insoluti con la cassa. Posta così, la rateazione sembrerebbe discriminare non tanto tra iscritti in regola e iscritti non in regola, bensì tra professionisti fortunati (quindi capienti) e professionisti meno fortunati (quindi incapienti), escludendo ingiustamente questi ultimi dal provvedimento.
Non riusciamo a capire perché questa richiesta tenda a dividere la platea dei professionisti in due categorie quando guarda esclusivamente una sola categoria, quella degli associati di Inarcassa che sono, come dice il regolamento della rateazione del conguaglio 2015, in regola con le obbligazioni documentali e contributive al 31/10.
Essere “in regola” non significa non avere debiti con Inarcassa. Certamente se tali debiti sono “insoluti” non vediamo perché Inarcassa debba fornirne ulteriori motivi di conferma.
Chiunque abbia debiti può costruire la propria Regolarità contributiva utilizzando due istituti specifici:
– Il Ravvedimento Operoso (ROP);
– L’Accertamento con Adesione (ACA).
Tutti gli Associati, con un piano di rateizzazione da ROP o da ACA in corso, rientrano nella categoria che può adire alla rateazione del conguaglio 2015. Pensiamo sia importante avere piena consapevolezza dei propri obblighi previdenziali, a fronte anche di responsabilità oggettive nei confronti non solo di noi stessi ma anche dei nostri familiari.
A questo dobbiamo aggiungere la possibilità di rateizzare i debiti pregressi, di effettuare il pagamento dei contributi previdenziali con finanziamenti dedicati e di utilizzare, per chi ne ha fatto richiesta, la Inarcassa Card, che consente di accreditare sul proprio conto corrente il conguaglio, fino a dodici rate mensili successive alla scadenza del pagamento.
Scriviamo tutto questo perché ci sembra abbastanza chiaro che Inarcassa non vuole e non ha nessuna intenzione di creare diverse categorie di associati. Anzi, il suo unico obiettivo è portare il maggior numero di architetti e ingegneri ad essere in regola con i contributi al fine di avere sempre attive tutte le funzioni previdenziali e assistenziali previste dall’Ente. Per fare questo, ha introdotto il provvedimento della rateazione del conguaglio 2015 in tre rate da versare, con interessi minimi, nel 2017.
E’ però chiaro che un distinguo, tra regolare – anche se con piani di rateazione in corso – e non regolare -ovvero un associato che non cerca nessuna strada per chiudere il contenzioso con Inarcassa – si debba fare. E l’applicazione della deroga premia giustamente chi ha un rapporto “corretto” con la propria cassa di previdenza.
Pertanto, per rispondere a Francesco, è proprio la volontà di scindere tra “debitori volontari” e “professionisti in reale stato di necessità”, che ha portato Inarcassa al “modus” per rinviare al 2017 il conguaglio dovuto al 31.12.2016. Sarà sempre più evidente che se aumenterà la platea di Associati in regola, anche se con piani ROP o ACA e relative rateizzazioni in corso, vorrà dire che Inarcassa ha saputo leggere correttamente lo “stato di necessità” attraverso questo provvedimento. Provvedimento che è stato scritto per essere a disposizione di tutti, ma non per quegli Associati che, come indica anche Francesco, sono “debitori volontari”.
(A cura della Redazione)